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lunedì 16 aprile 2012

Love is in the air



L’amore è nell’aria. 
Negli ultimi giorni lo respiro ogni attimo, in ogni angolo remoto di casa, sotto il divano, dentro la lavatrice, dietro i piatti e i bicchieri della credenza. 
Mentre preparo la mia triste cena c’è un’atmosfera festosa intorno a me, tutto è luccicante come se si cenasse a lume di candela...


Ma il momento più bello è la mattina, quando mi sveglio, in ritardo, mi chiudo in bagno e mi lavo i denti svogliato: è in quel preciso istante che si tirano le tende sulla scena e la magia inizia! Le mie orecchie sono ancora chiuse e - ciononostante - piano piano arriva un flebile suono che assume sempre più consistenza e così mi ritrovo a strofinarmi i denti a tempo di jazz...

Fin qui sembrerebbe quasi un inizio stravagante ma allegro di un’ordinarissima giornata feriale ma non è così. 
Neppure faccio in tempo a sincronizzare lo spazzolino con il ritmo della melodia che la porta si spalanca e la vera star di questa piece se la sbatte dietro con nonchalance, con un ben assestato ondeggiamento del bacino mi scansa da davanti allo specchio e inizia a sistemarsi. Io sono già in super ritardo e non appena tento di protestare con la bocca impastata di dentifricio in risposta ricevo un melodioso “vaiiiiii..”  accompagnato da un braccio teso e l’indice che punta verso la porta.
Dieci minuti dopo la musica ha riempito ogni angolo della casa e tutti ci ritroviamo a fare colazione intorno ad un tavolo. Angie ed Enrico sono eterei e leggiadri con un imperturbabile sorriso stampato in viso, si passano latte, caffè, marmellata e fette biscottate ondeggiando e ondulando leggermente la testa ora verso destra ora verso sinistra... Io li guardo senza dire una parola, in fondo nulla è davvero diverso dal solito, sapevo già di abitare  con gente un po’ “stravagante”.

Stamattina l’idillio si spezza con Emy che suona il campanello.... 

  • Alex mi dai un passaggio in macchina? 

 ed io 

  • Subito!

Senza neppure pensarci un attimo mi alzo, saluto e sono già fuori per strada. 

  • Ma che gli prende a quei due? Sembravano strani... alle otto già con la musica a palla! E che musica... Sembra la musica di mia nonna!
  • Emy, che ti devo dire...si vede che hanno guardato troppe volte Chicago. Oramai neppure indago.
  • Ehi ma non si saranno mica innamorati?!
  • Mah...forse...
  • Beh allora è il caso di fare un terzo grado stasera davanti ad una birra, anzi meglio un bicchiere di vino.. più romantico! Andiamo da qualche parte ! Speriamo non sia contagioso...ahahahahhh.



M’incammino pensoso verso l'ufficio. C’è qualcosa stamattina di diverso, non so forse è la gente intorno a me che sembra più gentile, l’aria che sembra più pungente, la luce più gradevole, il cielo terso, meno macchine incolonnate lungo la strada, meno rumori, meno smog.... Poi mi accorgo che non sono gli altri, sono proprio io ad avere qualcosa di diverso: l’incedere più elegante e musicale del solito, il soprabito con la sua linea morbida che mi slancia, i piedi uno davanti all’altro così sicuri di loro che procedono perfettamente a tempo, una nuova aria soddisfatta e interessante, mi sento più magro, più bello, più fiducioso nei confronti della giornata lavorativa che sta per iniziare e delle novità che mi porterà. La gente per strada mi guarda ammirata.


Mentre faccio un mezzo inchino di saluto alla segretaria come per togliermi il cappello (che non ho) penso che qualunque cosa fosse mi abbia decisamente contagiato.

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