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Visualizzazione post con etichetta Pizza. Mostra tutti i post
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domenica 6 maggio 2012

Pizza napoletana a Roma: I magnifici della Tiburtina


Ecco un'idea per chi viaggia spesso in treno e perciò  frequenta la zona della stazione Tiburtina: una pizzeria buona, dove fare un buono spuntino prima o dopo un viaggio in treno!


La location 
I magnifici è un ristorante pizzeria napoletano che si trova in zona stazione Tiburtina, posizione tattica per una cena veloce quando si è in partenza o si è affamati in arrivo. L’indirizzo esatto è via Teodorico 30/40 e il sito internet è www.ristoranteimagnifici.com (ma ho delle difficoltà a cliccarlo… credo che sia da poco in manutenzione). Se non fosse per la vicinanza alla stazione questo ristorante-pizzeria passerebbe, quanto alla location, totalmente inosservato, trattandosi del classico locale semi-anonimo come ce ne sono tanti. Unico tratto distintivo un arredo moderno e il richiamo a qualche film in bianco e nero del passato. Per il resto poco e niente. Parecchi coperti, vetrine sulla strada, maxischermo con partite di calcio, forno e teca da cui è possibile scegliere il taglio di carne sono a vista.

mercoledì 28 marzo 2012

Pizzeria il Podista


A volte la scelta di uscire a mangiare una pizza nasce non dalla voglia di vestirsi bene, vedere gente e fare una passeggiata con annessi spritz-stop ma dalla semplice e antichissima necessità di nutrirsi. Nutrirsi bene, con cibo quanto più simile a quello di casa propria (se fosse provvista di ingredienti e se i suoi abitanti avessero abbastanza pazienza e talento culinario!), digeribile, affidabile e gustoso.  ...Segue



martedì 17 gennaio 2012

Idea Pizzeria a Roma: Sforno

La location
Sforno si trova sulla Palmiro Togliatti… non proprio fuori mano ma neppure dietro l’angolo, comodo per il parcheggio, un po’ di meno per arrivarci (per chi, come noi, non è proprio pratico della zona)....Segue

lunedì 16 gennaio 2012

Dieta a base di Pizza 2a parte

Ora, quanto vi ho detto nel mio post precendente è, diciamo, semplicemente un breve tratto riassuntivo del fenomeno.
Cosa succede se applicate il tutto nella realtà quotidiana e lo fate rivivere in una unica casa e lasciate che vi si sottopongono delle persone per cui l'alimentazione sfrenata è più che un divertimento bensì un modo di vivere? 

Il risultato più immediato è la possibilità di osservare con assoluto compatimento per il genere umano, o per ciò che ne resta, deboli tentativi di auto convincimento, imbarazzanti espressioni di masochismo alimentare senza alcuna base scientifica, forse solo quella astrologica, e soprattutto, la cosa più triste, potrete vedere di fronte ai vostri occhi esseri viventi, ma probabilmente poco pensanti, che si auto-infliggono punizioni e si sottopongo da soli a dei trabocchetti pur di non mangiare.

Questo è quello che ho iniziato a vivere nella mia dolce casetta allorchè l’altra sera Angie ed Enrico consultavano una rivista di critica postmoderna ai costumi capitalistici, in cui intervengono firme con forti influenze dell’area letteraria ermetica, Vanity Fair. Noi siamo abbonati. Lo dico con un certo orgoglio perchè lo leggo anche io, di nascosto, sul divano in quelle giornate in cui anche accendere la Tv mi sembra uno sforzo eccessivo. I due sono impalliditi, quando probabilmente hanno iniziato a capire che l'inverno durerà ancora, che fa freddo, ma che prima o poi le giornate si allungheranno, il sole sarà meno timido, la temperatura invece più afosa ed alla fine leveremo i maglioni, i giacconi, le sciarpe e tutto il resto degli scafandri che gelosamente oggi stanno nascondendo i vizi e gli stravizi del Natale .

Formaggi, cioccolati e caramelle sono stati esiliati e i loro rispettivi scompartimenti sono stati abusivamente occupati da un gruppo di verdure di cui non conosco tutti i nomi.

So che ogni trenta minuti si sente un crok di finocchi, un crik di cetrioli. Si mangi sano insomma. i giorni sono passati mentre io mi permettevo quando ero fuori a pranzo delle piccole deviazioni culinarie. Siamo giunti a venerdi. i miei due coinquilini, sorridevano guardandosi l’un l’altro, fieri del loro digiuno cosmico. Nonostante il sorriso e il modo in cui probabilmente si vedevano splendere reciprocamente, devo dire che entrambi apparivano piuttosto con un colore itterico e il ritmo da bradipi. Poi ad un certo punto stasera, un urlo, straziante, come di ferraglia che cade, seguita da un tram che sfugge ai binari, un gesso che stride lungo una lavagna di dieci metri. Porte che si sbattono. Vedo mio fratello Enrico che corre, entra in stanza di Angie, poi bussa in bagno, entra. Un urlo, poi il silenzio, un altro urlo, più profondo, quelli da depressione del ‘29, singhiozzante. Dopo dieci minuti di calma piatta, mentre mi preparavo l’insalata e cercavo un programma in grado di distrarmi senza innervosire le mie capacità intellettive, appaiono entrambi i miei due cari coinquilini.



Tutta la settimana ero stata una palla al piede chiedendo che si preparasse la pasta, piuttosto che la frittata, volevo farmi perdonare. Ed eccomi là, porgendo la cosa che so cucinare meglio.

- Stasera insalatona.
- F#### te e la insalatona, siamo ingrassati di un chilo, io voglio mangiare, quindi mettila in frigo che si va fuori.
- Non capisco...io ho preparato la insala...
- Ehi non hai sentito tuo fratello, stasera usciamo, capito, chiama Emy e dille che si mangia pizza.
- ok non serve essere aggressivi la chiamo.
- corri!
Nel frattempo i due si erano scaraventati su internet, in cerca di un posto dove andare. Mi sono permesso di dire però che Emy era già uscita ed era a casa di una sua amica, verso cinecittà e che bisognava andarla a prendere.

- Noi abbiamo fame
- Ok, questo l’avevo intuito, andiamo di corsa a prenderla e mangiamo lì vicino, ok?
- La macchina.
Ed è così che ci siamo imbattuti, quasi per caso, in questa pizzeria alla buona (dall’esterno non le avremmo dato un soldo bucato!)… il profumo del forno, la gente assiepata. Ecco a voi Sforno