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lunedì 27 febbraio 2012

Bakery House, un angolo di America a Roma - Scheda Locale

A volte fa capolino nella mia testa la voglia incontrollabile di qualche cibo, per così dire, esotico… forse dovuta ai miei trascorsi all’estero o, più semplicemente, dalla quantità smodata di serie tv americane che mi sciroppo quotidianamente. Questa mia “voglia” purtroppo non è sempre assecondata dai miei amici, spesso troppo fedeli alla tradizione culinaria nostrana che vede la pasta alla carbonara come il piatto per eccellenza, misteriosamente creato da una perfetta alchimia di carboidrati, proteine, grassi saturi e insaturi, nella quantità (almeno a detta di Enrico, ma io sinceramente ho sempre nutrito e nutro seri dubbi a riguardo) perfetta per un pasto completo ed equilibrato “all’italiana”. ...Segue
Eppure, un sabato mattina il miracolo è successo!! Forse grazie alle tre puntate di 2 Broke Girls che avevo propinato a tutti qualche sera prima, quando era venuta a trovarci un'amica, con grande disappunto di Angie che sostiene essere maleducato accendere la tv con ospiti a casa (chissà perché poi!).

Insomma, come detto,
sarà perchè avevamo la prenotazione, sarà perchè la proposta partiva da un'amica comune cui era piaciuto un telefilm che le avevo - tanto sgarbatamente - fatto vedere, sarà perchè (forse piuttosto perchè) non avevamo niente da mangiare a casa, tutti e dico tutti hanno accettato di buon grado di testare con mano e papille gustative il classico brunch americano e i variopinti cupcakes ammirati nella serie tv.


La location
 
Bakery House (http://www.bakeryhouse.it) si trova in Corso Trieste 157, praticamente su piazza Istria (zona Trieste). Il locale è piccolo e occupa a stento 2 vetrine, quindi attenti a notarlo quando passate soprattutto in macchina o in motorino! L’idea è accattivante. Il posto è arredato con carta da parati a bande verticali verdi e crema, con il bancone in bella vista appena si entra e l’esposizione di dolci in pole position. Ai muri una serie di I-pad a disposizione dei clienti che invece del tavolino optano per i banconi appoggiati alle pareti, appunto. I posti a sedere sono pochi e tutti ravvicinati, ospiterà al massimo una ventina di coperti. Le dimensioni del locale determinano, purtroppo, l’immancabile fila al bancone per acquistare i dolci e le bevande da portar via, che qui si confonde con la fila per aspettare il tavolo.


Il servizio
Il servizio è deludente, siamo stati sfortunati nell’assistere ad una scarsa organizzazione ed altrettanta poca cura nel gestire i clienti. Speriamo un'altra volta in miglior sorte. Viste le dimensioni del locale avevamo deciso (per una volta tanto!) di prenotare un tavolo per 6, che ovviamente non era pronto. La cameriera ci ha risposto che non ne sapeva niente… no comment! Per (pura!) fortuna, nel frattempo, si è liberato un tavolo e abbiamo preso posto quasi subito. L’ordinazione è lenta. I dolci sono arrivati a scaglioni (anche se la maggior parte andava solo impiattata dal bancone dietro di noi…), così come le posate che abbiamo dovuto chiedere più volte. Una precisazione: qui il brunch non è, come nella maggior parte dei locali, a prezzo fisso e buffet, ma si ordina quello che si vuole dal menù, con l’unica differenza che tutto quello che prendi dovrebbe essere accompagnato dal succo d’arancia. Appunto, il succo d’arancia in realtà è stato una bottiglia da mezzo litro per 6 (la stessa che viene servita ai tavoli da 2). Capita l’antifona non abbiamo chiesto un’altra caraffa che, con nostro sommo stupore, tuttavia ci è stata portata assieme al secondo giro (di salato).


Il conto, in compenso, è stato portato in tempo reale!


Quanto al cibo
L’aspetto dei dolci al bancone è particolarmente invitante, un vero trionfo di colori e morbidezza, e noi, già con l’acquolina in bocca, ci siamo impegnati ad ordinare praticamente il 50 % dei piatti in menù! Purtroppo all’aspetto dei dolci non sempre ha corrisposto il sapore atteso. Senza infamia e senza lode il french toast e il muffin, deludente il brownie al cioccolato, servito “nature” senza panna, gelato o simili (come ci si aspetterebbe in un locale che pretende di essere all'americana, troppo asciutti i pancakes, caduta di stile imperdonabile è stata servire il cinnamon bun freddo (eresia!). Note positive invece l’ottimo cupcake
vaniglia e cioccolato (inaspettatamente “piccolo” rispetto al resto). Buono il granola yogurt… ma qui il coefficiente difficoltà era scarso..


Ma, come ogni brunch che si rispetti, non ci siamo fermati qui e siamo passati al salato e il livello è risalito con il cheeseburger e il club sandwich (veramente buoni), ma è risceso per le scrumbled eggs (uova strapazzate con bacon per i profani… tante uova strapazzate con poco poco bacon per Bakery House). Al contempo ottime le patatine fritte che accompagnano i piatti.


Discreto il caffè americano, ma quello sinceramente non si può proprio rendere migliore, buono il cappuccino, peccato che sia arrivato freddo. La quantità dell’insieme ci ha saziato, anche se con alcune prepotenti delusioni.


Nel complesso, devo dire, mi è sembrato di rituffarmi per un attimo nel mio passato a stelle e strisce. Insomma ho avuto per un attimo l'impressione di non essere più a piazza Istria ma che ne so, su Istrian Square. Per un attimo appunto. Lo so che paragonare locali italiani e locali americani non è del tutto giusto, perché vi sono alla base diverse filosofie, organizzazioni e antitetiche policy, almeno quando si prendono in considerazioni i locali buoni oltreoceano. Perché, si badi bene, anche gli USA sono pieni di posti in cui è possibile prendere il tifo e dove la Peste è tuttora una malattia non debellata. Tuttavia nel momento in cui si vuole riprodurre un angolo di States a Roma è necessario anche confrontarsi e provare a reggere il paragone.


Voto?
L’idea la reputo splendida e il locale è curato e carino, per quanto un tantino claustrofobico quando è pieno di gente. Il servizio è approssimativo e quanto al cibo, beh questa è la nota dolente e siccome è un ristorante diventa un problema. Il problema del locale è che pretende di ricreare un'atmosfera americana, senza però avvicinarsi, perché manca sempre il risultato di riprodurne gli standard (salvo non volere riprodurre una tavola calda del centro di Los Angeles). È da dire che, per chi negli States non ci è mai stato, questo locale può dare più di una soddisfazione, per chi invece ne serba il ricordo, rimane un interessante esperimento culinario ma non completamente soddisfacente. Purtroppo per noi che siamo esterofili eccovi i voti:


Location: 7


Servizio: 4.5


Cibo: 5.5


Prezzi: 4


Nel complesso direi 5.5.
Lo so, troppo severo? Non amo dare i voti, comunque i margini di miglioramento rimangono ampi e non c'è dubbio che con alcuni accorgimenti si possa risalire la classifica. Magari fra un po', un altro passaggio, ci permetterà di verificarlo.


Last but not least… i prezzi!

I prezzi sono medio alti per quello che si mangia, non sono presenti formule brunch o aperitivo.
Nel complesso, tuttavia, posso dire di aver mangiato a sufficienza con un budget limitato, ma probabilmente solo a causa della pesantezza dei piatti serviti (stiamo pur sempre parlando di piatti americani, dove il burro e l'uovo fanno da padrone) e del fatto che la fame accumulata era poca essendoci seduti alle 11.30 di mattina (e avendo proseguito fino alle 13.00).


Tuttavia, nonostante il senso di sazietà indotto dalla quantità di grassi ingurgitato, credo che i prezzi dei piatti salati (in media dagli 8 ai 15 euro) siano un po' troppo alti ed ingiustificati nonostante le porzioni abbondanti. Questo è del resto un problema crescente qui in città. Quanto ai dolci lascio giudicare voi (il menù con prezzi annessi lo trovate comunque facilmente sul sito del locale nella sezione Take-away and delivery): 1 euro a biscotto, 2,50 per un cup cake (formato mignon), 3 per uno scones, 4 per un browny “secco”… Io personalmente riterrei che prezzi del genere possano essere giustificabili solo offrendo un servizio e un gusto de luxe! Purtroppo non è questo il nostro caso.


Il locale è nuovo e quindi in fase di rodaggio, speriamo che il tempo permetta di oliare l'organizzazione e ci offra un posto più vicino agli standard dei locali americani, di quelli buoni intendo, e non soltanto un altro localino alla moda e senz’anima.

1 commento:

  1. Sono pienamente d'accordo con la tua recensione. Il posto è davvero carino ma i prezzi sono troppo alti (€16 per due colazioni)!! Magari un giorno ci tornerò, nella vita mai dire mai!!

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