A Roma spesso mancano idee originali, a volte mancano proprio idee, ecco perchè mi è sembrato interessante sin da subito provare e commentare il nuovo locale creato sotto il marchio Settembrini.Eccovi la scheda
La libreria si trova in Piazza Martiri di Belfiore, 12 (zona Prati, su via Settembrini appunto) ed è composto di una unica sala, non troppo grande ma ben abitabile. Grande tavolo al centro. Sui muri scaffali pieni di libri e qualche tavolino a due posti. I coperti non sono tanti e i libri non sono da consultare e leggere liberamente – come nelle migliori tradizioni americane – ma tutti in vendita e tutti contemporanei. Appena si entra sulla sinistra un bancone con le pietanze che disvela la cucina a vista. ...Segue
Il servizio
Ore 13.15 di un freddo martedì, si spera uno degli ultimi. Nonostante il locale non abbia molti coperti e ci si trovi in pieno orario pausa pranzo in zona uffici e tribunale il locale non è pieno (forse il freddo eccessivo ha scoraggiato gli utenti più comodi). Un ragazzo e una ragazza particolarmente cortesi ci accolgono accompagnandoci al tavolo e ci illustrano il funzionamento del locale. Al bancone c’è una buona scelta di piatti e zuppe già sistemati in contenitori termici pronti anche per l’asporto. Si sceglie quello che si desidera tra i piatti esposti e che le cuoche (che nel frattempo dovrebbero continuare a cucinare e impiattare per mantenere il bancone sempre pieno) ti presentano. Una volta effettuata la tua scelta sarà il cameriere a portarti il piatto (intanto riscaldato dalle solerti cuoche tramite microonde, suppongo) al tuo tavolo.
Abbiamo intravisto un menu, quindi dovrebbe essere prevista la possibilità di ordinare anche altre soluzioni, probabilmente cucinate al momento (e in effetti questo giustificherebbe anche la presenza di due persone dietro al bancone), ma la diversa soluzione non ci è stata prospettata dalle cuoche… Un cartello ci avvisa della possibilità del delivery, del take away, di prendere aperitivi e dell’organizzazione, nel week end, dell’ormai classico brunch.
Quanto al cibo
Le porzioni non sono enormi ma si deve riconoscere che le materie prime sono di qualità. Ottimo il farro mantecato con polpette di agnello, meno saporito il baccalà con l’orzo. I piatti sono particolari e gli accostamenti proposti ricercati: per quelle persone cui piace, ogni tanto, scegliere un abbinamento diverso, provare le polpette vegetali invece del minestrone (ugualmente presente) per mantenere comunque la linea e, in mancanza di altro, ripiegare sul classico risotto ai frutti di mare. Ottimi i dessert che provengono dalla vicina e omonima pasticceria: abbiamo assaggiato una tazzina da caffè di cioccolato ripiena di tiramisù e un piccolo mont-blanc… entrambi squisiti e, in particolare, dopo tanti tentativi fallimentari abbiamo finalmente assaggiato un tiramisù a base di zabaione e non di crema pasticcera, come purtroppo è di uso prepararlo a Roma! Buono il vino, servito dal sommelier in maniera particolarmente curata che, in tutta onestà, mal si concilia con la scelta di servirti i piatti scelti direttamente nelle confezioni plastificate da asporto invece che impiattandoli come si converrebbe. Buona la scelta di servire acqua Filette, anche se nella veste “plastificata”. Purtroppo le porzioni non sono abbondanti e, anche se si deve tornare a lavoro… meglio rischiare di addormentarsi sul pc che rientrare con i morsi della fame… no?
Voto?
Non ci si può lamentare del servizio, veloce ed efficiente, e neppure della location, locale centrale e raccolto, ottimo per un pranzo leggero per staccare dal lavoro. Buona l’idea della biblioteca, migliore se fosse stato pensato come un ritrovo per consultare liberamente il tuo libro preferito, trovato per caso rovistando tra gli scaffali accanto a te… ma queste sono scelte personali. Non si può neppure obbiettare sulla qualità dei cibi ma sicuramente sulla quantità e sui prezzi (vedi dopo).
I dolci assaggiati sono sicuramente un punto a favore. Voto? 5
Last but not least ...i prezzi!
Ore 13.15 di un freddo martedì, si spera uno degli ultimi. Nonostante il locale non abbia molti coperti e ci si trovi in pieno orario pausa pranzo in zona uffici e tribunale il locale non è pieno (forse il freddo eccessivo ha scoraggiato gli utenti più comodi). Un ragazzo e una ragazza particolarmente cortesi ci accolgono accompagnandoci al tavolo e ci illustrano il funzionamento del locale. Al bancone c’è una buona scelta di piatti e zuppe già sistemati in contenitori termici pronti anche per l’asporto. Si sceglie quello che si desidera tra i piatti esposti e che le cuoche (che nel frattempo dovrebbero continuare a cucinare e impiattare per mantenere il bancone sempre pieno) ti presentano. Una volta effettuata la tua scelta sarà il cameriere a portarti il piatto (intanto riscaldato dalle solerti cuoche tramite microonde, suppongo) al tuo tavolo.
Abbiamo intravisto un menu, quindi dovrebbe essere prevista la possibilità di ordinare anche altre soluzioni, probabilmente cucinate al momento (e in effetti questo giustificherebbe anche la presenza di due persone dietro al bancone), ma la diversa soluzione non ci è stata prospettata dalle cuoche… Un cartello ci avvisa della possibilità del delivery, del take away, di prendere aperitivi e dell’organizzazione, nel week end, dell’ormai classico brunch.
Quanto al cibo
Le porzioni non sono enormi ma si deve riconoscere che le materie prime sono di qualità. Ottimo il farro mantecato con polpette di agnello, meno saporito il baccalà con l’orzo. I piatti sono particolari e gli accostamenti proposti ricercati: per quelle persone cui piace, ogni tanto, scegliere un abbinamento diverso, provare le polpette vegetali invece del minestrone (ugualmente presente) per mantenere comunque la linea e, in mancanza di altro, ripiegare sul classico risotto ai frutti di mare. Ottimi i dessert che provengono dalla vicina e omonima pasticceria: abbiamo assaggiato una tazzina da caffè di cioccolato ripiena di tiramisù e un piccolo mont-blanc… entrambi squisiti e, in particolare, dopo tanti tentativi fallimentari abbiamo finalmente assaggiato un tiramisù a base di zabaione e non di crema pasticcera, come purtroppo è di uso prepararlo a Roma! Buono il vino, servito dal sommelier in maniera particolarmente curata che, in tutta onestà, mal si concilia con la scelta di servirti i piatti scelti direttamente nelle confezioni plastificate da asporto invece che impiattandoli come si converrebbe. Buona la scelta di servire acqua Filette, anche se nella veste “plastificata”. Purtroppo le porzioni non sono abbondanti e, anche se si deve tornare a lavoro… meglio rischiare di addormentarsi sul pc che rientrare con i morsi della fame… no?
Voto?
Non ci si può lamentare del servizio, veloce ed efficiente, e neppure della location, locale centrale e raccolto, ottimo per un pranzo leggero per staccare dal lavoro. Buona l’idea della biblioteca, migliore se fosse stato pensato come un ritrovo per consultare liberamente il tuo libro preferito, trovato per caso rovistando tra gli scaffali accanto a te… ma queste sono scelte personali. Non si può neppure obbiettare sulla qualità dei cibi ma sicuramente sulla quantità e sui prezzi (vedi dopo).
I dolci assaggiati sono sicuramente un punto a favore. Voto? 5
Last but not least ...i prezzi!
Prima ho parlato di impiattare come si converrebbe… si, perché questo magari aiuterebbe a giustificare la spesa di 10 euro per un piatto non particolarmente abbondante, di cui si assume la freschezza ma che in realtà tu scegli già inscatolato per poi essere solo riscaldato in microonde. Probabilmente i piatti totalmente vegetali e le zuppe avrebbero avuto un costo inferiore… ma mica si può morire di fame??? Bicchiere di vino 6 euro, bottiglietta d’acqua 2, dessert un euro ciascuno. In generale, strano ma vero, diversamente da quella che è la normalità dei locali di questo tipo, qui il prezzo immotivatamente alto per un pranzo “da asporto” consumato sul posto ce l’ha la pietanza principale, quanto agli annessi e connessi, prezzi nella norma.
Nel complesso l’idea è quella di un locale che vuole apparire ricercato, ma che, purtroppo, non ci riesce fini in fondo.
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