Domenica mattina appena sveglio mi sono diretto in cucina alla ricerca di una
pozione che mi risvegliasse dal torpore dell’ennesima notte in
preda a sogni tormentati.
E
lì sono stato il primo spettatore di quello che la notte prima era
stato un vero e proprio teatro di seduzione all’italiana!
Stesi
ai bordi del lavandino i piatti, ad asciugarsi con le prime luci del
giorno. Sul tavolo, le posate sporche, la bottiglia di Cirò Rosato
Librandi (ovviamente vuota!) che avevo ricevuto in regalo qualche
tempo fa e che conservavo gelosamente per la MIA occasione
speciale... tutto intorno il profumo di orata al sale e di
parmigiana.
Qualche
passo avanti ed ho riconosciuto un intruso: un pacchetto messo come
fermacarte su un foglio ripiegato, magari un regalo...macchè! Solo
un piccolo contenitore di plastica...allora capisco che è per me!
Erano
gli avanzi della cena che Enrico aveva preparato per Alfie,
buongustaio, che con la scusa che viene dal sud, che sua mamma cucina
da dio, che è abituato così etc. etc. scrocca sempre pranzi e
cene luculliane quando viene a Roma. Sul foglio una ricetta e la
simpatica dedica “così magari impari a fare qualcosa...”...Segue