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lunedì 20 febbraio 2012

Ma come è andata a finire? I parte

  • Cosa?
  • No, dico come è andata finire?
  • Ma con chi?
  • Alex..come è andata a finire con Angie, Enrico ed Emy il giorno che ha nevicato?
  • Non te l’ho più detto?
  • No.
  • Ma niente di che mamma..
  • Enrico? Ovviamente è a lavoro ora e non mi risponde… sono molto preoccupata.
  • Tranquilla. Enrico armato di buona volontà si è diretto verso casa, passo spedito, testa bassa. Mentre intorno macchine scodavano per strada, persone tentavano di camminare controvento sui marciapiedi, finendo per reinterpretare il moonwalker di Michael Jackson.
Roma è tenera in queste situazioni, ci sono state molte critiche, molte polemiche, ma ora che tutto si è un po’ acquietato si può dire che quando capita qualcosa di poco fuori dal normale, il cittadino romano impazzisce.
Cadono due fiocchi di neve e autisti che fino a cinque minuti prima padroneggiavano la vettura, iniziano a perdere il controllo come se guidassero sopra il sapone.
La minima precipitazione atmosferica crea il caos, la neve, che è per giunta un elemento estraneo alla esperienza usuale dei romani, viene vissuta come nell’antica Grecia poteva essere sofferta una eruzione vulcanica o un terremoto. Una sorta di magica o mistica apparizione divina, che non si sa bene se nasconda una punizione per qualche torto della umanità o invece rappresenti un benevolo auspicio che la divinità di turno ha voluto donare al popolo.
Ecco a Roma sotto la neve eravamo di nuovo gli antichi romani: guardavamo il cielo in cerca di un segno divino. Ma alla fine Enrico con un po’ di ritardo è tornato a casa.

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