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mercoledì 22 febbraio 2012

Il freddo avvicina


Nonostante il freddo e la gelata degli scorsi giorni, l'altra sera, a ranghi ristretti, siamo usciti, coraggiosi! Non c'è che dire. Il freddo fuori ci ha praticamente costretto a prendere qualcosa di forte. No giuro era proprio un richiamo della natura. Non si poteva resistere, ci fosse stata anche una bracioletta...

Ci siamo messi a sedere in tutto relax, godendoci il tepore del posto, si tratta di Casa Clementina.

Abbiamo scherzato un po' sulla possibilità di comprarci un caminetto per la casa e ci siamo ritrovati a ridere in piena libertà. ...Segue

Spesso è forte il bisogno di sapere tutto di chi ci sta intorno. Condividere il proprio tempo è come firmare un patto e chiunque di noi vuole sapere chi è la persona con cui si sta concludendo un qualsiasi accordo. Vivo con Angie da anni, ma la conosco sin dal primo pomeriggio che abbiamo speso insieme. Enrico non conta, il sangue è sangue. Alfie è enigmatico solo la prima volta che lo incontri. E poi c'è Emy. Abbiamo parecchie cose in comune, ma chi la conosce Emy? Ho tante informazioni, che custodisco gelosamente, rivelate distrattamente durante un discorso, o in una serata di assoluto relax. Ho alcune coordinate del suo passato, quelle che si citano alla fine dell'ennesimo bicchiere di vino, quando si è rimasti in pochi, magari in due e sembra che il momento esiga una rivelazione sulla propria vita. Chissà che le avrò detto io? Rimangono però poco chiari gli aspetti fondamentali. L'amore per Emy, per esempio, è una religione a cui non crede più, per chissà quale ragione. Del resto, sono molte le cose che a proposito di lei rimangono senza una spiegazione. Quando la guardo mi sembra di fissare una nebulosa, anni luce lontana da qui, in continuo movimento impossibile da fotografare in un istante. Proprio per questo la fisso. Enrico la ha scaraventata nella nostra vita, altrimenti  sarebbe stata uno dei tanti volti da vicina di casa rimasti insondabili, che per anni si saluta aspettando l'ascensore, con cui si condividono silenzi mentre si sale e che si lascia sempre come se tutto fosse rimasto in sospeso. Mio fratello del resto è così, non sopporta che qualcosa rimanga celato e tanto meno può lasciare andare una persona interessante senza aver colto l'occasione di fermarla. Stasera che sedeva accanto a me non potevo non interrogarmi. Cercavo di cogliere quegli improvvisi sguardi che ti regala, come se fosse possibile leggere una delle sue tante verità nascoste. Eppure ogni volta mi sfuggiva quel lampo che le brilla al lato degli occhi, che regolarmente spegne volgendo lo sguardo in basso a sinistra quando la guardi dritta. Non ho mai sopportato la sua abitudine di iniziare un discorso per poi bruscamente interromperlo. Mi guarda e poi dice “Adesso magari no”. Ma “magari no” di che? È fastidioso direi, mi lascia sempre una sensazione di dispiacere. 

Lei del resto odia il fatto che inserisca dei piccoli o grandi accenni ad altri fatti quando le parlo, cambiando vorticosamente discorso di continuo.

Eppure, dopo tanti giri di pensieri, ieri mentre andava al bancone della cucina a prendere i biscotti, l'ho fermata, fissandola ho provato a parlarle, lei mi ha detto “Ti serve qualcosa?” ma le ho risposto....“Adesso magari no”. In quell'attimo ho capito che certe volte la gravità delle nostre vite ci porta sul bilico di fare qualcosa, che sentiamo terribilmente, ma di fronte alla quale irrimediabilmente esitiamo, perchè esiste un ultimo istinto che ci fissa le punte dei piedi poco prima dell'orlo. Penso sia la confortevole sensazione che ci da l'essere ben saldi sul terreno a cui siamo abituati e che per quanto ci faccia scivolare in qualcosa di nuovo e profondamente cercato, rimane un sostegno saldo a cui trattenersi nell'ultimo istante prima di rischiare. Lei mi ha sorriso ed è andata verso il bancone. Io sono rimasto lì e continuo a non sapere nulla di preciso su di lei, anche se so che siamo in due a condividere quel breve spazio di timore.

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