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mercoledì 22 febbraio 2012

Awake, Serie Tv che disorienta

NBC Logo Promozionale
Locandina NBC
Disorientato...ecco questa è la sensazione che vuole lasciare il telefilm che ho visto qualche giorno fa. Il titolo è Awake
Sveglio, questo è lo stato in cui apparentemente si trova o pensa di trovarsi il protagonista Michael Britten. Alle spalle un grave incidente d'auto, subìto quando si trovava in compagnia della sua famiglia, la moglie e il figlio adolescente. ...Segue

 


Locandina NBC
                        
Ogni giorno l'ispettore di polizia Britten quando si sveglia deve così affrontare la sua vita dopo l'incidente, il lutto per la perdita di un figlio, il lento ritorno alla propria vita, il non sempre facile confronto con la moglie, che cerca di reagire a proprio modo al gravissimo lutto che li ha colpito. Alla sera chiude gli occhi e immediatamente si risveglia, nella stessa vita salvo il fatto che nella esistenza in cui si ritrova suo figlio è sopravvissuto all'incidente, ma è la moglie a non avercela fatta.
Il protagonista si ritrova a vivere due vite parallele senza soluzione di continuità, chiude gli occhi si risveglia nella vita senza figlio, va a letto, chiude gli occhi e si ritrova in quella dove è vedovo.
Ma quale è la realtà e quale invece il mondo onirico in cui proietta la propria volontà di trattenere il caro rimasto ucciso? Questo Britten non riesce a capirlo perché in entrambe le realtà egli sente di essere sveglio ed apparentemente non trova modo per comprendere se dorma o meno.
Locandina NBC

Una situazione paradossale che come si diceva, disorienta lo spettatore che non comprende quale sia il mondo reale e quale sia invece quello frutto della fantasia del protagonista. Quest'ultimo invece non sembra interessato a comprenderlo, in quanto confortato dalla possibilità di vivere ancora, sebbene in modo separato, con entrambi i suoi cari. Da una parte il figlio e dall'altra la moglie. Egli si sente quasi un ponte tra i due e per quanto possa sembrare condannato ad una esistenza senza riposo e ad un vita scissa senza possibilità di comprendere a quale mondo egli veramente appartenga, sembra tuttavia sentirsi fortunato per avere ancora un chance di stare con la propria famiglia.

Questo strano miscuglio di irrealtà e sogno, di speranza e patologia mentale è inframmezzato dalla quotidianità che l'ispettore Britten affronta con il proprio lavoro, e quindi dai vari crimini su cui è chiamato ad investigare.

Proprio i casi che vengono sottoposti sembrano far riaffiorare quella suggestione di interrelazione tra i due mondi nei quali Britten è sospeso. Elementi di una indagine condotta nel mondo in cui è vedovo, si intersecano e si ripetono anche in quelle portate avanti nella realtà in cui la moglie è viva.
Si tratta di affascinanti ridondanze che sembrano presagire quasi una possibilità di comunicazione fra le due realtà, sebbene sembrino ad uno sguardo disilluso piuttosto la mera rielaborazione in sogno di quanto visto nella realtà

Ma qui la domanda portante dell’intera serie si ripete, qual è la vera realtà e quale invece l'immaginazione del protagonista?

La serie ha uno spunto affascinante per quanto sembri adatto ad un lungometraggio piuttosto che ad una serie. Si tratta di un vero e proprio sliding doors esistenziale, sebbene contemporaneamte percepito dall'ispettore Britten. Il rischio ripetizione è alto, per quanto il rifugio nel genere crime permetta di portare avanti gli episodi con sufficiente facilità, evitando di rivelare troppo o di ripetersi dando più o meno spazio ai casi analizzati in ciascuna puntata.
Al momento ci rimane un primo episodio ben fatto, con un attore protagonista molto interessante (si tratta dell’attore inglese Jason Isaacs, ai più famoso come Lucius Malfoy nella saga di Harry Potter) ed una sceneggiatura assolutamente fluida. Tra gli autori troviamo Evan Katz (coinvolto nel non molto fortunato progetto della scorsa stagione dal titolo the Event) e Howard Gordon (che da qualche mese si sta godendo le ottime critiche di un’altra interessante serie dal titolo Homeland) Ancora più godibile il montaggio che è in linea con la trama ovviamente spezzettata che segue Britten nei suoi salti tra una realtà e l’altra.
NBC Foto Promozionale

I prossimi episodi ci diranno qual è la direzione che il telefilm vuole prendere. Capiremo se Britten riuscirà effettivamente a fungere da ponte ideale fra la moglie ed il figlio. Comprenderemo meglio anche il ruolo giocato dai due psicoterapeuti che si alternano nelle due realtà e cercano di analizzare il "disturbo" del loro paziente. Per adesso rimaniamo disorientati, con la strana paura di trovarci anche noi di fronte al bivio di comprendere quale sia la realtà e quale la fantasia.

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