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lunedì 23 gennaio 2012

Cooking for Alfie - Ricetta Melanzane alla Parmigiana

Domenica mattina appena sveglio mi sono diretto in cucina alla ricerca di una pozione che mi risvegliasse dal torpore dell’ennesima notte in preda a sogni tormentati.
E lì sono stato il primo spettatore di quello che la notte prima era stato un vero e proprio teatro di seduzione all’italiana!
Stesi ai bordi del lavandino i piatti, ad asciugarsi con le prime luci del giorno. Sul tavolo, le posate sporche, la bottiglia di Cirò Rosato Librandi (ovviamente vuota!) che avevo ricevuto in regalo qualche tempo fa e che conservavo gelosamente per la MIA occasione speciale... tutto intorno il profumo di orata al sale e di parmigiana.
Qualche passo avanti ed ho riconosciuto un intruso: un pacchetto messo come fermacarte su un foglio ripiegato, magari un regalo...macchè! Solo un piccolo contenitore di plastica...allora capisco che è per me!
Erano gli avanzi della cena che Enrico aveva preparato per Alfie, buongustaio, che con la scusa che viene dal sud, che sua mamma cucina da dio, che è abituato così etc. etc.  scrocca sempre pranzi e cene luculliane quando viene a Roma. Sul foglio una ricetta e la simpatica dedica “così magari impari a fare qualcosa......Segue 


 
E’ da un paio di mesi che questa storia si ripete, ogni tanto mio fratello si mette una mano sulla coscienza e mi lascia qualche avanzo dei manicaretti che prepara (la verità - è bene che si sappia - è che normalmente lo definirei un pigro erbivoro, però ogni volta che Alfie capita da queste parti da sfogo a tutte le sue velleità culinarie, spadellando senza sosta e ovviamente diffidandoci dal partecipare al banchetto!).
Non so se da parte di mio fratello ci sia più compatimento che spirito di incoraggiamento, a quanto pare l’uomo che cucina rimorchia e lui preme per far sì che anche io impari i segreti della padella... e magari mi tolga dai piedi un giorno o l’altro...
Ho inalato la parmigiana di melanzane con estremo piacere, se non avessi avuto paura che qualcuno potesse vedermi, lo ammetto, avrei scansato i miei abituali cereali colorati e la avrei mangiata anche se era soltanto mattina. Tuttavia quel profumo mi ha pervaso e mi sono lasciato ispirare. Nel pomeriggio, mi sono fatto accompagnare da Emy a fare la spesa, neo-nominata mia assistente agli approvigionamenti ed ai fornelli. Il mio obiettivo era accettare la sfida, cucinare e soprattutto far assaggiare a tutti la parmigiana di Enrico, fatta da me.
Non credo di essere paranoico a pensare che mio fratello si voglia subdolamente liberare di me, insegnandomi a cucinare, anche il mio devoto Grissom non potrebbe evitare di sottolineare che gli indizi ci sono, eccome. Menomale che Emy mi ha offerto il suo divano nel caso in cui un giorno torni a casa e trovi la mia roba sul pianerottolo. Mi sono lasciato confortare da queste parole piene di ottimismo e intanto la pastella ha conquistato metà della mia cravatta...
Due ore più tardi sono stato ritualmente denigrato a più riprese.
Angie ha proposto anche di ideare una punizione adatta al tentativo di intossicazione da me architettato, una specie di occhio per occhio immagino; pare che la mia parmigiana avesse la consistenza di...ecco non aveva consistenza, si sbrodolava nel piatto. Nessuno ha intuito che era una parmigiana da cucchiaio, ovvero un piatto caldo da mangiare a piccoli sorsi. Non so come sia accaduto, eppure le ho fritte quelle fette, forse nella fase di “timballazione” ho saltato qualcosa. Il fatto è che quando cucino...quando provo a cucinare... la mia mente e le mie mani partano autonomamente. Mi capita di seguire delle mie strade, di deviare dalla ricetta, di dare delle mie interpretazioni, un pò come quando si usa il navigatore per percorre delle strade conosciute. Enrico ha detto che se l’effetto degli avanzi che mi ha lasciato quella volta è questo, la prossima li darà direttamente al gatto del portiere... Ma soprattutto la smorfia sul viso di Emy mi ha fatto capire che alla fine di quell’esperimento ho veramente rischiato di dormire sotto Ponte Sisto.
Dopo unanime plebiscito (ho dovuto votare anche io ma almeno stanotte dormo su un letto) è deciso che mi limiterò a mangiare e, al massimo, suggerire al mio prossimo le ricette di Enrico, cuoco innamorato, che (non per ruffianeria fraterna, figurarsi!) quando preparate da lui sono delle vere squisitezze!
Provate pure a fare meglio di me, non è difficile ve lo assicuro. Magari mandate delle foto così le pubblico!!! Io ho dimenticato di farle.


Melanzane alla parmigiana
Ingredienti:
melanzane - farina - uova - sugo di pomodoro - mozzarella - parmigiano
Procedimento:
si puliscono le melanzane e si tagliano a fette, poi si salano e si mettono sotto un peso, per eliminare l’acqua. Dopo poco si asciugano.
Sii prepara la pastella, infarinando le fette e passandole nell’uovo.
Si friggono le fette in pastella.
Si prepara un sugo di pomodoro con aglio, sale e pepe.
Si taglia una mozzarella a cubetti.
Si procede a comporre il timballo mettendo prima uno strato di sugo, poi le melanzane fritte e sopra i cubetti di mozzarella e del parmigiano. Nello stesso modo si formano altri strati....
Si mette al forno a temperatura 150/180 per circa 20/30 minuti, finchè non si forma una crosta dorata sull’ultimo strato.
Appena il profumo che esce dal forno ti fa venire l’acquolina in bocca
tirare fuori e mangiare!!!

1 commento:

  1. bravi che danno un senso conviviale a chi ha la fortuna di poter godere delle speciaità del vostro locale . bravi ciakfilippo

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