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sabato 10 marzo 2012

Said - Una gita alla Fabbrica di Cioccolato a Roma

La location
Said si trova nel quartiere San Lorenzo, ufficialmente in Via Tiburtina, 135. Per intenderci, se lasciate il Verano alle vostre spalle lo trovate risalendo la via sulla destra. Per evitare di passarlo senza accorgervene, il locale si trova in un piccola traversina, per cui non è visibile dalla strada anche a causa di mancanza di qualsivoglia insegna che indichi di effettuare la virata giusta. Una volta trovata “l’entrata” la location colpisce. Said, infatti, si trova nei locali di una vecchia fabbrica di cioccolato, da cui prende il nome. ..Segue


Si entra direttamente nel negozio di cioccolato, stracolmo di ghiottonerie: dai cioccolatini di ogni forma, misura e colore per gli intramontabili fan del cioccolato così com’è, ai tartufi e ai nocciolati per chi vuole osare di più, ai mini brownies e ai biscottini che ricordano i sapori oltreoceano, per chi non smette mai di viaggiare (con il pensiero almeno…), agli agrumi ricoperti di fondente per chi ha il sud nel cuore, alle casette di marzapane per chi, fin da bambino, ha sempre sognato di vivere in una favola. Non mancano produzioni “a tema”, nei periodi giusti potete trovare il panettone natalizio (che dicono essere buonissimo!), i cucchiaini di cioccolato per San Valentino (sopra c’è la scritta love… un classico anche se oggettivamente kitch), gli immancabili cioccolatini a forma di cuore, le uova pasquali (stupende!). Il tutto confezionato ad arte per renderlo invitante che più invitante non si può! Sembra di essere nel mondo dei sogni… da cui ci si risveglia quando si da uno sguardo ai cartellini e ci si accorge dei prezzi della mercanzia!

Superato il negozio c’è il vero e proprio locale, sui muri ci sono ancora le mattonelle bianche della vecchia fabbrica, e sparsi qua e la antichi cimeli di ferro battuto che venivano utilizzati per produrre il cioccolato. Alle pareti foto in bianco e nero, formine e vassoi per dolci. Tavolini più piccoli e più grandi si alternano a divanetti più raccolti, sviluppati intorno al bancone del bar e alla vetrina della cioccolata dove le preparazioni delle composizioni per i tavoli avvengono a vista.
Insomma un bel posto non c’è che dire, suggestivo, particolare, un’idea originale una volta tanto.

Il servizio
I camerieri sono attenti e ben supervisionati (pregio non da poco nei locali romani). Il servizio, una volta che ci si siede al tavolo è veloce e attento. Il problema, appunto, è la lunghissima fila per entrare se non si ha prenotato prima. Noi, gli indecisi dell’ultimo minuto, perennemente sprovvisti di qualsiasi prenotazione, abbiamo quasi sempre aspettato e parecchio, a volte fino a decidere di desistere e a ripiegare su qualcosa di meno “cool”.

Quanto al cibo
L’aspetto di tutto quello che viene proposto è innegabilmente invitante, lo si deve riconoscere. Come si deve riconoscere, con occhio un pò disincatato, che, in effetti, non c’è nulla di particolare in quello che viene servito iperinfiocchettato. 
Le cioccolate calde sono nella media di un buon bar, i cioccolatini sono buoni, ma al tavolo c’è ovviamente meno scelta rispetto al negozio. 
Sul menu una buona selezione di vini liquorosi, grappe, rhum, thè e tisane. 
Tuttavia vi è da sottolineare che le composizioni di cioccolato vengono fatte al momento e si sceglie direttamente al bancone cosa inserire. Le preparano a vista all’istante. Devo dire che, però, salvo le classiche tazzine da caffè di cioccolato guarnite con i rispettivi cucchiaini (a scelta tra base fondente, al latte o cioccolato bianco) di cui si può scegliere il ripieno (tra altrettanti tipi di cioccolata fusa o tra la crema spalmabile alla nocciola o bianca), la scelta non è molto vasta. I brownies niente di che, così come la selezione di biscotti di produzione propria.

Da Said si può anche cenare. Il menù della cena non è particolarmente vasto e i piatti proposti vogliono dare l’idea di essere ricercati e particolari. In realtà, se posso dire, mi da l’idea di quella ricercatezza che ormai si trova in qualsiasi osteria che vuole tentare qualcosa di leggermente diverso, senza però pretendere di essere un locale chic. Bisogna riconoscere, tuttavia, che l’aspetto, sia del dolce che del salato è sempre particolarmente curato e il piatto è sempre ben presentato. In compenso, in ossequio al migliore dei cliché sull’alta cucina, le porzioni sono ben lontane dall’essere definibili abbonanti.

Voto?
Prima ho lodato la location suggestiva… ebbene questo paga e fa salire il voto del locale assieme ai cioccolatini acquistati al negozio (effettivamente ottimi) fino ad un 4 e mezzo! Le composizioni di cioccolato sono buone… se si ha fortuna nello scegliere i pezzi giusti! Al di là di quello i piatti proposti per la cena, contrariamente a quello che promettono, non sono niente di particolare, le quantità limitate, ma ben presentate. La selezione di thè e tisane è lodevole, forse addirittura eccessiva per un locale che non vuole essere una sala da thè ma un negozio, un ristorante e locale per dopo cena, anche perché, a quel che ne so, Said è effettivamente aperto soltanto la sera. I prezzi, sono alti, nonostante il servizio sia veloce e i camerieri gentili e disponibili. Vada la location… ma in fondo mica l’hanno costruita loro la fabbrica! E poi almeno un po’ di musica in sottofondo…
Ultima notazione: il sito del locale è perennemente inservibile, non si capisce se perché in manutenzione, se perché è un progetto poi abbandonato, se perché non funziona, o semplicemente perché, data la fortuna del locale, appare superfluo perdere tempo a curarlo.

Last but not least… i prezzi!
Veniamo subito al sodo: I prezzi di questo locale sono realmente alti, in particolare per un locale ubicato a San Lorenzo. Vi sembra normale che per fare colpo su una ragazza abbia dovuto spendere 22 euro e 50 centesimi per offrirle una cioccolata calda alla cannella alla modica cifra di 6 euro (lasciata in tazza, tra l’altro, perché troppo liquida secondo lei!), il cocktail (che ho preso per sopportare meglio da brillo il costo della cioccolata calda, non pensando ingenuamente a quello che sarebbe stato proporzionalmente il costo…) invece 10 euro e una composizione di cioccolato da 3 pezzi… si tre pezzi di cui due bicchierini ripieni di crema spalmabile (bicchierini nel vero senso della parola) e un pezzetto di brownie neppure troppo buono! 

Le grappe, i rhum e i vini liquorosi in menù, per quanto le etichette fossero innegabilmente ricercate (pur non avendo testato di persona l’effettiva disponibilità del prodotto), variavano dagli 8 a salire (forse un tantino eccessivo??). 

Gli altri prezzi considerateli in proporzione. A conti fatti… non il meglio per un'uscita infrasettimanale o per una cena di inizio mese, magari solo per comprare una scatola di cioccolatini in negozio e senza addentrarmi nel locale… una volta tanto uno strappo alla regola ci sta!

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