Quanto è importante la prima impressione? Dovrei dire molto, visto che io credo all’amore a prima vista, eppure mi accorgo di come spesso proiettiamo su coloro che incontriamo la prima volta, una serie di sensazioni ed aspettative che discendono esclusivamente da come ci sentiamo in quel momento, da ciò che stiamo cercando, da chi siamo o vogliamo essere quella sera. Insomma spesso nulla di ciò che vediamo degli altri al primo vero sguardo appartiene a loro, bensì è il frutto di ciò ce noi immaginiamo o desideriamo.
Se
vi concentrate, capirete che anche voi avete degli esempi
- Ciao a tutti!
- Ciao Emy, menomale che ci hai raggiunto, stiamo preparando un piccolo aperitivo.
- Lui è Davide.
- Ciao, io sono Angie.
- Ciao piacere.
- Aspetta che vado a dare il cambio in cucina ad Ale.
Due
secondi dopo vedo Angie entrare in cucina, con un sorriso scemo come
poche volte.
- Di là c’è Emy con il suo appuntamento. Sembra simpatico.
- Se lo dici tu.
- Vai a salutare.
- Ho un sacco di cose da fare.
- Ma se ti ho chiesto solo di aprirmi il tonno. Altro non potevo proprio chiedertelo.
- Ah-ah
- Vai.
- No.
Sono
andato, ho fatto gli onori di casa, offerto da bere del vino. Mi
sembrava di essere in apnea. Intorno a me tutto era senza audio.
Cercavo di annuire e poi appena ho beccato Angie in disparte sono
riemerso.
- Che ne pensi Ale?
- Non mi piace, è strano, non mi convince.
- Dici? Non sei un po’ troppo severo. Lo abbiamo appena conosciuto, Emy l’ha incontrato ieri sera per l’organizzazione della presentazione di una macchina.
- Non sono severo, queste cose le capisco al volo.
- Tu? Ma che dici...ma se ancora devi capire il finale dei Soliti Sospetti, che capisci al volo?
- Ma che dici?
- Secondo me è a posto, quindi smetti di rispondere a mezza bocca e fai il simpatico come sempre.
- Io non lo faccio a comando, lo faccio se sono ispirato da chi sta con me.
- Allora ispirati e caccia fuori un sorriso. Appena arriva Enrico potrai chiedere il cambio.
- Chi mi chiama?
- Oh finalmente sei arrivato tuo fratello sta facendo i capricci perché ritiene che l’amico di Emy non sia simpatico.
- Ma chi quello gay?
- Chi è gay?
- Non lo so Angie, ma in questa casa ce ne sono due, una è qui davanti a te e l’altro è nell’altra stanza.
- Io sto parlando dell’amico di Emy, che sta nell’altra stanza.
- Aspetta mi affaccio..Allora in sala ci sono Emy e un ragazzo moro di cui non conosco il nome..
- Ecco.
- ..che è gay.
- Come gay?
- Angie non so spiegartelo con altre parole.
- Ma come fai a saperlo?
- Non lo so, forse perché emana un’aura di gaiezza visibile a luci spente..o forse, più plausibile, perché sono abituato a conoscere ragazzi gay.
- Ma è uscito stasera con Emy.
- Sicuramente ci è uscito ma non penso proprio abbia altri fini.
- Lo vedi che ti dicevo che non mi convinceva.
- Tu lo guardavi come se fosse un evaso, o un alieno sceso sulla terra per carpire dei segreti.
- Sì forse sì, ma avevo capito che nascondeva qualcosa.
- Fratellino caro, quello non nasconde nulla, è gay.
- Chi è gay?
- Emy! ci avete lasciato di là ed è finito il vino. Ma chi è gay?
- Nessuno vero Enrico.
- Nessuno tranne me…
- e il tuo amico.
- Chi Davide?
- Si mia cara.
- Dici? Non è possibile.
- Come lo hai conosciuto.
- In ufficio è venuto con i suoi capi, non sono di Roma. Abbiamo parlato, ha fatto un complimento alle mie scarpe.
- beh?
- beh che, è oggettivo che queste scarpe siano splendide.
- mh, scusa Ale mi dici come sono queste scarpe.
- belle!
- vedi Enrico...
- fratellino me le descriveresti.
- sono rosse, con un piccolo tacco dietro e davanti sono stondate.
- Stondate! Emy ora pensa a come le ha descritte Davide e dimmi ha utilizzato il termine stondate e ha fatto per caso riferimento a marca e modello?
- No un’altra volta no, è gay?
- Sì
- Un’altra volta?
La
mia domanda si è persa, visto che Angie se ne è uscita con un:
- E adesso che faccio con l’aperitivo?!
- Perchè scusa cosa cambia?
- Non lo so mi è venuto istintivo dirlo.
- Io direi di assaggiare l’aperitivo che ho preparato con Angie e di uscire.
- Andiamo in pizzeria.
- Ok andiamo dal Podista.
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