TinyDropdown Menu

venerdì 20 gennaio 2012

Come sto? Ti prego, non rispondere


Qualche sera fa sono uscito con Emy.
In realtá avevo programmato di rimanere a casa da solo, ma, durante il pomeriggio, lei si è presentata alla porta.
  • Ciao senti stasera io vado a cena con Nicolas vuoi venire?
  • Non so.. sinceramente..dove?
  • Ristorante francese.
Ora se dite ristorante francese e geolocalizzate la frase a Roma, sono pochi i nomi che vi possono venire in mente. Uno di quei pochi è sicuramente Charly's Sauciere
A quel punto i miei programmi si sono liberati. Lo so, sono volubile.
Poi erano dei gran bei programmi!! Pensate: serata da teledipendente a vedere Fringe con chattata finale a letto con qualche amico per commentare l'ultima puntata. Il non plus ultra del nerdismo.
Eppure non sono stato completamente sincero.
  • Beh sai..avevo un impegno, ma cavoli Nicolas è una vita che non lo vedo. ti accompagno volentieri.
  • Grazie.
  • Ti pare!?
  • Speravo ti facesse piacere venire anche con me. (frase classica, la dovevo prevedere, ma chiaramente non l'ho fatto e pensavo complimenti Alex, sempre molto incisivo, sei goffo come se ballassi il valzer su una trave.
  • Ma certo!! Dai..era sotto inteso. Ci vediamo dopo.
Ora, sarà capitato a tutti, lo spero perchè a me è capitato più di una volta di lasciare qualcuno, con un "ci vediamo dopo", senza assolutamente precisare l'ora. In questi casi si prospettano due possibilità. Te ne puoi accorgere subito e rimedi precisando l'orario, altre volte invece, ritorni alla tua tranquillità e ti fissi tanto automaticamente e incosciamente quanto discrezionalmente ed arbitrariamente un orario, che ha la caratteristica il più delle volte di essere completamente sbagliato. Io l'altra sera avevo pensato chissà perchè ad un nove. Perciò, guarda un po', mi aspettavo che Emy arrivasse alle 9
Alle 8, suona al campanello           ....Segue



  • Ohi ma che vieni in tuta?
  • Già sei qui?
  • Dobbiamo essere lì per le 8.30.
  • Ah! ok dammi dieci (che bugia!!!) minuti?
  • Ma dai prendi qualcosa e vieni. Niente di formale, la prima cosa che ti capita.
    Io non sono abituato ad essere così in ritardo, ma ciononostante in questi frangenti ho quello che può essere definito il completo di sicurezza, quei pantaloni e maglione che non devi neanche controllare allo specchio, lo sai che ci stai bene e che ti faranno fare un figurone.
  • Ma vieni così?
Ora, diciamolo è già brutto quando qualcuno te lo dice, ma quando te lo dice una ragazza, per giunta commentando il tuo completo di sicurezza, fa anche male.
Tu sei lì un passo prima che ti senti elegante come Colin Firth, un po' scanzonato come quelle giovani star holywoodiane ipercasual, alla Ashton Kutcher, perennemente fighe, che hanno quell'atteggiamento irresistibile, poi un passo dopo ti senti come il brutto anatroccolo, stile Maccio Capatonda in uno dei suoi trailer, tipo Mobbasta.
Inizi a guardare in basso e pensi non ho nulla, cavolo non ho nulla da mettere..entri nel panico, perchè effettivamente non riesci a pensare ad un'alternativa ed il nudismo non è un alternativa. Sicuramente non per uno che ha perso la tessera della palestra, la stessa palestra in cui all'entrata campeggia una propria foto con scritto “Disperso”.
  • No vabbè Ale..se vuoi vieni così.
Allora sto proprio da schifo! Non c'è possibilità. Talmente lei pensa che sto male che inizia a credere che qualunque cosa indossi comunque non c'è speranza. Allora che fai? Guardi distratto lo specchio dell'ingresso ed eccoti lì, mezzo gobbo, la stempiatura alla Smigol, il volto itterico di un Simpson, sei veramente un cesso vestito con una busta dell'immondizia. Per giunta la busta nera.
- Scusa mi sono espressa male, è il colore del maglione che non mi piace. Ti sbatte. No..Stai bene Alex! Scusa, lo sai che c'è.. preferisco... dai mettiti il maglione rosso che mi piace tanto.
Basta quello! Certo, il maglione rosso, poi il resto è a posto. Ti riguardi allo specchio e tornano le sembianze umane.
  • Poi magari Ale metti gli altri jeans, non quelli che hai.
Ah si, beh in effetti sembrano i jeans del padre di Casa nella prateria, ma per il resto è tutto ok.
  • Poi anche le scarpe, metti quelle nere dell'altra sera.
Strano le scarpe alla Lurch della Famiglia Addams mi slanciano.
Insomma altro che basta cambiare il maglione, dopo tre passaggi di andata e ritorno dalla stanza avevo praticamente cambiato tutto tranne le mutande, però finalmente avevo l'approvazione di Emy.
  • Mh, oddio secondo me la camicia sotto...
io con un sorriso..
  • La cambio?
  • No. Non è che possiamo stare qui aspettando che diventi Ryan Reynolds, facciamo notte... e (a bassa voce) per giunta inutilmente
  • Scusa?
  • No dico facciamo notte..ma andiamo dai!

1 commento:

  1. Divertente 'sto blog! Anche a me succede sempre... ci vuole pazienza con le donne ;)

    com'era il ristorante??

    RispondiElimina